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La Business Idea

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Tra gli elementi che spesso concorrono a determinare un’idea di business sono, ovviamente, le proprie esperienze lavorative passate e la conoscenza di un determinato settore.

Ciò non implica, comunque, che queste siano condizioni necessarie perché la vostra iniziativa abbia successo, potendo acquisire le altre competenze necessarie coinvolgendo partners, in qualità di soci o di collaboratori chiave, con il vantaggio per la vostra impresa che sarà pensata anche da chi (voi!) avrà la possibilità di vedere all’intero business in modo nuovo e forse innovativo.

Comunque, nel caso in cui non non abbiate ancora un' idea di business da sviluppare, sia pur vaga ed embrionale, potete provare i seguenti metodi:


1. Analizzate e ripercorrete la storia delle imprese di successo.

Dietro le storie delle imprese di successo sono presenti elementi comuni che rendono valida la loro formula imprenditoriale, di qualunque impresa si tratti, dal successo editoriale di un libro all’enoteca online.
L’individuazione sistematica di questi elementi è un ottimo esercizio per assimilare l’importanza della formula imprenditoriale e per individuare settori promettenti che altrimenti potrebbero sfuggirti.
Ricordate che dietro ogni iniziativa di successo c’è sempre, contemporaneamente, il soddisfacimento del bisogno di un segmento di mercato, una struttura adeguata, intesa anche in termini di risorse finanziarie, e un prodotto in grado di soddisfare tale bisogno.

Il segreto è tutto (!) qua.


2. Innovate o imitate iniziative già esistenti.

Non pensiate che un’idea di successo debba necessariamente essere rivoluzionaria o originale. Sono tantissime le imprese che, non introducendo particolari elementi di innovazione, hanno, invece basato il loro successo sulla loro capacità di imitare.
Pensa a quante case costruiscono oggi lettori cd, quando gli "inventori" del sistema sono stati Philips e Sony!

Certo queste ultime hanno goduto di un grande vantaggio, soprattutto all’inizio e, per lungo tempo, hanno potuto essere leader del mercato hi-fi "consumer", a riprova che, comunque essere innovativi costituisce, comunque, una marcia in più.

L’innovazione va, comunque, ben guidata. Infatti, innovare non è sufficiente per garantirsi il successo duraturo della propria impresa. Presto giungeranno le inevitabili imprese imitatrici concorrenti (le cosiddette imprese "me too") che potrebbero riuscire a mettervi in difficoltà, riducendo il vostro vantaggio inizialmente acquisito, magari sfruttando i risparmi per il non aver dovuto fare ricerca come invece, forse, avete dovuto fare voi, o semplicemente sfruttando loro economie di scala o un loro consolidato sistema distributivo, o una migliore campagna di comunicazione. Se volete rimanere leader di un dato settore connotato da una forte presenza di innovazione, dovrete anche voi continuamente introdurre innovazioni e cambiamenti.


3. Analizzate meglio i vostri interessi e lasciatevi ispirare.

Conoscere un determinato settore per via dei vostri hobbies ed interessi, vi permette di essere introdotti in determinati ambienti, di conoscere i bisogni, spesso inespressi o, comunque, insoddisfatti, in un particolare settore.
Inoltre potrete avere, nel tempo, acquisito abilità anche tecniche e competenze che potreste utilizzare per un’attività economica.


4. Tenete sempre sott’occhio le opportunità offerte dall’evoluzione scientifica, tecnologica, demografica, sociale, ambientale.

Quante volte abbiamo sentito o letto che sono state effettuate nuove scoperte in qualche campo della scienza. E molti sono coloro che intravedono subito delle opportunità anche in settori anche molto lontani da quelli negli ambiti dei quali le scoperte o le invenzioni vengono effettuate.

Però trasformare le scoperte scientifiche in innovativi business è spesso difficile e richiede tempi lunghi e, soprattutto, difficilmente prevedibili. Di solito dopo un periodo in cui tutti sembrano parlare di novità prossime a venire, ma in cui nulla accade, improvvisamente tante aziende si presentano sul mercato per sfruttare la nuova tecnologia.
Dopo questo iniziale periodo di grande fermento, segue una fase di assestamento in cui molte aziende chiudono e sopravvivono solo in poche, spesso aziende che riescono ad abbattere i costi grazie ad economie di scala, e spesso aziende molto grosse che non sono state tra le primissime, in ordine cronologico, a presentarsi sul mercato, magari per l’inerzia legata al minore dinamismo tipico delle grosse multinazionali, ma che traggono il massimo del vantaggio che deriva loro dalle grosse dimensioni.
Le imprese che vorranno entrare successivamente dovranno fare i conti con una concorrenza già consolidata e potente.

Le innovazioni basate sulla tecnologia (technology push), inoltre, corrono un altro rischio, cioè quello di non essere accettate dal mercato. Spesso, infatti, gli imprenditori di matrice tecnica tendono a innamorarsi dei loro prodotti, perfezionandoli dal punto di vista tecnico, dando per scontata l’accettazione da parte del mercato.

Inoltre, se da una parte le innovazioni basate sulla tecnologia possono non incontrare il gradimento del mercato portando a pericolose sopravvalutazioni, dall’altra parte, può accadere che certe innovazioni vengano sottovalutate, fatto altrettanto pericoloso perché finisce con il creare una serie di concorrenti inizialmente non previsti.

Anche l’evoluzione demografica e le sue tendenze possono offrire spunti per idee di innovativi business, e, essendo guidate dal mercato (demand pull) e non dalla mera tecnologia, tendono ad essere innovazioni meno a rischio di quelle technology push. Sono tanti gli aspetti demografici qualitativi e quantitativi che possono essere presi in esame: dall’ampiezza della popolazione nelle diverse fasce d’età ai livelli di istruzione, reddito e occupazione. E questi sono aspetti spesso relativamente rapidi, anche se possono spiegare i propri effetti anche molto in là nel tempo, come i meccanismi legati ad incrementi delle nascite che influenzeranno le abitudini di un paese negli anni a venire, in relazione alle fasce d’età. Inoltre può accadere che una fascia d’età prevalente in un dato periodo possa influenzare i comportamenti d’acquisto di altre categorie.

Notevoli possono essere anche gli effetti dovuti a cambiamenti sociali e culturali, quali quelli legati ad un fatto particolarmente rilevante legato all’ambiente (Chernobil e "mucca pazza") o alle tendenze verso stili di vita nuovi che influenzano anche molti aspetti della spesa quotidiana (cibi biologici, commercio equo e solidale). Ancora un esempio: la tendenza a rimanere "single" per un periodo relativamente più lungo rispetto ad alcuni anni fa ha portato i supermercati a riempirsi di confezioni monodose dei più disparati prodotti.

A proposito di ambiente, ciò che per molti può essere sembrato un chiaro depauperamento o inquinamento dell’ambiente, per altri si è trasformato in un grosso business. Ciò accade ,ad esempio per il mercato delle acque minerali, dei dissalatori, delle aziende che si occupano di riciclaggio o di dispositivi per la produzione di energia alternativa. L’aumento di costo di una materia prima può determinare nuove opportunità di business in mercati di materiali succedanei che magari fino a pochi anni prima apparivano poco interessanti.


5. Individuate i cosiddetti "anelli di business mancanti".

Gli anelli mancanti sono quegli elementi la cui assenza fa sì che nella vita di tutti i giorni si determinino piccoli o grandi inconvenienti, determinanti uno stato di insoddisfazione, spesso inespressa.
Spesso un buon business è quello di creare l’anello mancante, un modo di facilitare l’utilizzo di un prodotto dalle grandi potenzialità e forse ostico nell’utilizzo a molti. E spesso una buona idea può scaturire dall’osservazione dell’uso di altri prodotti in tutt’altro settore o in tutti i casi in cui vengono svolte fasi produttive a livello artigianale ed altre che necessariamente devono svolgersi a livello artigianale.
A volte sembra che non si riesca a trovare trovare vie d’uscita rispetto ad un problema, spesso attribuendone i motivi a questioni meramente tecnologiche, laddove invece la soluzione può trovarsi nel ripensare il business.

Un esempio è la soluzione offerta dal container come mezzo per restituire competitività al trasporto navale, dopo che i tecnici avevano lavorato, inutilmente, sulla velocità delle navi e sui consumi di carburante. Il container ha permesso riduzione dei tempi di carico e scarico delle merci riducendo i tempi di navigazione.

Per individuare gli anelli mancanti, un altro sistema è quello di analizzare bisogni, comportamenti d’acquisto e di utilizzo da parte dei consumatori, parlando con gli utilizzatori e interrogandoli su pregi e difetti di un dato bene utilizzato. E ciò vuol dire interrogare anche se stessi e i propri familiari ed amici!

Tutte queste sopra descritte sono alcune delle fonti dirette di opportunità tecnologica. Ma molto spesso può accadere che una formula imprenditoriale innovativa venga messa a punto in modo indiretto, ad esempio rilevando tendenze e fenomeni che non rappresentano di per sé motivo di cambiamenti in atto, ma ne sono il sintomo.
Riuscire ad interpretare prima degli altri tali segnali, spesso indotti da fatti imprevisti, quali il successo o l’insuccesso inattesi di un dato prodotto o servizio, può fornire buone opportunità di business.

Ad esempio, il vedere ciò che altri non riescono a vedere dietro il pur incoraggiante successo di un’iniziativa, solo perché tale iniziativa è frutto di una formula imprenditoriale pur valida ma che non tiene conto di altre possibilità, può determinare grossi errori per alcune imprese e buone opportunità di business per altre.

È il caso di ciò che è accaduto negli anni Quaranta quando la ENIAC e la IBM costruivano i loro primi computer per i centri di ricerca e le università (i computer ENIAC erano molto superiori a quelli IBM). Di fronte ad alcune richieste inattese da parte di alcune aziende, ENIAC diede risposte di tipo conservativo, non ritenendo le imprese commerciali un potenziale segmento di mercato, continuando a puntare sulle università e sui centri di ricerca. La IBM, invece, seppe vedere in queste richieste il sintomo della presenza di un mercato potenziale molto più ampio. E diventò quello che noi oggi conosciamo...

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(a cura di Paolo Battaglia)

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